Agricoltura, Natura, Ambiente

domenica 23 ottobre 2011

Ricetta Anticrisi

Coldiretti Allo studio la collaborazione con un gruppo italiano della grande distribuzione

La ricetta anticrisi degli agricoltori «Lo Stato ci venda i suoi terreni»

«Dalla cessione di 338 mila ettari pubblici un incasso di 6 miliardi» Consumi Secondo un rapporto Coldiretti-Swg, il 49% degli italiani riesce a pagare appena le spese


CERNOBBIO - Le risorse per il decreto sviluppo? Gli agricoltori della Coldiretti hanno le idee chiare: che lo Stato venda i suoi terreni agricoli. Potrebbe ricavarne oltre sei miliardi di euro. La vista sul lago di Como accoglie i funzionari della Coldiretti e i rappresentanti politici in visita all' undicesima edizione del Forum internazionale dell' agricoltura e dell' alimentazione. A Villa d' Este, nella prima delle due giornate Coldiretti, si vedono arrivare il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il vicesegretario del Pd Enrico Letta e il ministro dell' agricoltura Saverio Romano con il codazzo di guardie del corpo. Le domande sulle ultime accuse rivoltegli, sono inevitabili. «Patacche» dice, e si dirige verso il presidente dei coltivatori Sergio Marini. La giornata è dedicata all' agricoltura e così è sin dalla mattina, con la presentazione dei risultati dell' indagine «gli italiani e l' alimentazione». Il 49% dichiara di riuscire a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi. Mentre il 25% degli italiani ha aumentato nel 2011 la frequenza dei discount. «Ma la ricchezza degli italiani è ben più alta del debito pubblico - ci ha tenuto a sottolineare Marini - e non devono rinunciare alla qualità. Quello che serve veramente è una ridistribuzione del reddito e un maggiore clima di fiducia». E per ottenerla, questa fiducia, si è disposti anche ad un' alleanza col «nemico». Come la grande distribuzione, con cui la Coldiretti ha avviato una collaborazione per la realizzazione di un prodotto a marchio unico. «Il progetto è in fase avanzata - ha detto Marini - e coinvolge un gruppo italiano con cui valorizzeremo il vero made in Italy». Per ora nulla di più. Ma è stata la proposta di vendere i terreni dello Stato a catalizzare l' attenzione della giornata di ieri: l' associazione di coltivatori ha infatti stimato in 338 mila ettari i terreni agricoli gestiti da amministrazioni ed enti pubblici, per un valore di oltre 6 miliardi di euro. Terreni che, se venduti agli agricoltori, potrebbero sostenere le misure necessarie al decreto Sviluppo del governo sollecitato ieri anche dall' Unione europea. «La vendita - ha spiegato il presidente di Coldiretti - toglierebbe allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo e avrebbe il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l' occupazione e la redditività delle imprese agricole». L' idea è piaciuta sia al ministro Romano («È una proposta che raccolgo immediatamente e domani ne parlo con il presidente Berlusconi») che al ministro del welfare Maurizio Sacconi («È doveroso aprire un tavolo di verifica sui modi con cui questo patrimonio può essere messo a reddito in modo ancora più produttivo»). Irrinunciabile il dibattito sulla Pac, per far sì che la riforma della politica agricola comune non diventi penalizzante per l' Italia. «L' agricoltura - ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini con un messaggio inviato al Forum - costituisce un irrinunciabile caposaldo dell' economia del nostro Paese». «Ma solo puntando sulla qualità - ha aggiunto il Presidente del Senato, Renato Schifani - che si potrà superare la crisi dei consumi e mantenere il nostro Paese ai vertici mondiali».

Corinna De Cesare RIPRODUZIONE RISERVATA
De Cesare Corinna
Pagina 54
(22 ottobre 2011) - Corriere della Sera

1 commento:

  1. Sicuramente rendere utilizzabile la terra è cosa buona e giusta, anche perchè pare che la nuova PAC sia sensibile alle dimensioni aziendali.
    Ma c'è anche l'agricoltura sociale che attraverso cooperative può , utilizzando persone spesso con problemi, produrre e costruire filiere etiche di qualità. Saluti alla Coldiretti. Stefano

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