Agricoltura, Natura, Ambiente

mercoledì 5 ottobre 2011

Quote Latte Oggi

30 settembre 2011

Quote latte, fatta giustizia per gli allevatori in regola

Coldiretti e Confagricoltura commentano la notizia dei 16 allevatori arrestati in Lombardia

"Giustizia è fatta, ma è molto triste per quei produttori che si sono lasciati trascinare in questa vicenda da chi li ha incantati con false promesse che non potevano mantenere, ma che al contrario li ha coinvolti in un procedimento legale finito con una raffica di condanne", questo il commento della Coldiretti alle conclusioni del processo di Milano contro cooperative e loro dirigenti che hanno frodato
"Mai come oggi – conclude la Coldiretti - è stata dimostrata la correttezza delle nostre posizioni. Dispiace che questi allevatori, che hanno agito fuori dalle regole, non abbiano compreso prima a quali problemi potevano andare incontro. E dispiace che per il ripristino e il rispetto della legalità ci siamo dovuti rivolgere alla magistratura".

Confagricoltura: 'Riconosciute le ragioni di coloro che hanno operato nella legalità'

"Una sentenza che può essere definita epocale e tutta da leggere". Questo il primo commento del presidente di Confagricoltura Mario Guidi, alla notizia delle decisioni prese dal Tribunale di Milano. 

"I giudici milanesi a conferma della validità delle argomentazioni manifestate da Confagricoltura hanno condannato gli artefici ed i gestori del meccanismo truffaldino, non solo riconoscendo le ragioni dei produttori che hanno operato nella legalità ma anche la validità della posizione dell'organizzazione degli imprenditori agricoli, imponendo in suo favore il risarcimento del danno procurato", sottolinea l'organizzazione.
Fonte: Agrapress
In redazione: A.F.


Voto di scambio? No, è riconoscenza!

Nello stesso giorno in cui il sindaco di Parma, Vignali, ha rassegnato le dimissioni(giustamente, in seguito allo scandalo di corruzione che ha travolto la sua giunta), è stata respinta la mozione di sfiducia presentata nei confronti del Ministro delle politiche agricole, Francesco Saverio Romano. A nulla sono servite le proteste vibranti, dentro e fuori Montecitorio, anche perchè vi erano elementi per ritenere questo voto ampiamente previsto anche alla vigilia; la ferma volontà della Lega di votare contro l’autorizzazione.Quella stessa volontà che venne a mancare verso fine luglio, quando proprio grazie agli stessi voti che in quell’occasione furono favorevoli all’arresto, la Camera decise di far aprire le porte del carcere di Poggioreale per Alfonso Papa, detenuto da più di 2 mesi nell’istituto di pena. Papa quindi, è l’unico degli ultimi 3 parlamentari indagati ad esser stato tradito dal voto dei “garantisti”.
L’aver ritenuto innocente il ministro Romano, che è sospettato di avere avuto contatti diretti con esponenti di spicco delle organizzazioni mafiose e di averli aiutati esercitando la sua influenza-quando faceva parte della Dc, Ccd e Cdu- su organismi politici ed amministrativi, è un grandissimo schiaffo alla legalità. Non è così che si risolverà il problema della criminalità organizzata, favorendo il venire meno dei processi.; questo Maroni lo dovrebbe sapere bene.
Come potrebbe ben spiegare Bossi, se ha avuto qualche trattamento di favore nell’ambito delle “quote latte” proprio dal ministro dell’agricoltua, visto che è una questione molto cara all’elettorato leghista. E non parliamo di voto di scambio; oggi si dice riconoscenza.


Pubblicato da Linkiesta


Quote latte, consigliere leghista condannato per truffa ai danni dello Stato
Giampaolo Maloberti, consigliere provinciale a Piacenza del Carroccio, è uno dei cinque allevatori condannati a un anno e 300 euro di ammenda per non aver pagato le multe dovute agli sforamenti delle quote latte. “Non mi dimetto”, dice Maloberti, “Sono una vittima perché ho pagato il latte fuori quota a 200 aziende agricole che impiegavano 5 o 6 persone ciascuna. Questo non è contro la legge, ma creare nuovi posti di lavoro”.
Truffa ai danni dello Stato; “non è vero, ho dato lavoro a molti allevatori”. Nuovi guai giudiziari per la Lega nord piacentina. Al centro delle polemiche, questa volta, è finito il consigliere provinciale in quota Carroccio, Giampaolo Maloberti, uno dei sedici condannati dalla Quarta sezione Penale del Tribunale di Milano per la questione delle quote latte.


Proprio ieri, infatti, la sezione penale presieduta da Elisabetta Canevini ha condannato quelli che si definivano i “Robin hood” che rubavano alla “ricca Europa” per dare agli splafonatori, cioè quegli allevatori che sforavano sul tetto fisso della produzione del latte.


E Maloberti è uno dei cinque condannati a un anno e 300 euro di multa con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato per una cifra che raggiunge i 100 milioni di euro: “E’ una questione personale- si difende oggi Maloberti in assemblea provinciale, dove ricopre il ruolo di consigliere- e non riguarda il movimento della Lega né il mio impegno politico”.


Strano, visto che proprio la Lega nord ha da sempre appoggiato e sostenuto il sistema dei Cobas nel non versare i soldi dei contribuenti europei all’Agea frutto degli splafonamenti, ma ridistribuirli tra i produttori.


Ma nonostante la condanna e la pesante accusa ai danni dell’erario, Maloberti non ha nessuna intenzione di muoversi dallo scranno di viale Garibaldi, rivendicando il diritto a non pagare le multe degli sforamenti con un’accorata difesa davanti all’assemblea degli eletti: “Quando sono stato eletto in questo consiglio- ribadisce il leghista- tutti sapevano della mia posizione e della mia inquisizione perché non ho mai nascosto niente a nessuno. Sono una vittima, visto che sono stato inquisito e condannato in primo grado perché ho pagato il latte fuori quota a 200 aziende agricole che impiegavano 5 o 6 persone ciascuna. Questo è creare nuovi posti di lavoro”.


Il binomio aggirare la legge per creare occupazione sembra quindi avvallato dal gruppo del Carroccio che fa quindi quadrato attorno al suo consigliere, ritenendo la sua posizione come “personale” facendo sparire dalla circolazione anche la proposta fatta a suo tempo dal deputato piacentino della Lega, Massimo Polledri, di quello che fu definito “Patto degli onesti” da far firmare a tutti gli iscritti del movimento per marginalizzare chi, come Maloberti, ha una condanna pendente.


da il Fatto Quotidiano Emilia Romagna

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