Agricoltura, Natura, Ambiente

martedì 21 febbraio 2012

Quote latte history (2012)

dal Corriere Economia del 10 Febbraio 2012


ROMA HA UN MESE DI TEMPO PER RISPONDERE A BRUXELLES

Proroga multe sulle «quote latte»
Indagine della Ue sugli aiuti di Stato

Invito a fornire informazioni sulla proroga di 6 mesi del pagamento della rata delle multe in scadenza al 31/12/2010

BRUXELLES - L'incontro tra il presidente del Consiglio Mario Monti e il leader della Lega Umberto Bossi di mercoledì scorso doveva servire a chiarire proprio l'atteggiamento che il nuovo esecutivo terrà sulla questione delle «quote latte», da sempre nel cuore dei leghisti. Secondo il ministero delle Politiche agricole, gli esuberi nella produzione di latte sono costati all'Italia circa 4,4 miliardi di euro trattenuti dalla Ue. Ma l'intervento che arriva da Bruxelles ora complica le cose. La Commissione europea ha aperto infatti nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010.

da IL FATTO QUOTIDIANO: 
La proroga dei termini di pagamento agli allevatori, concessa dal governo Berlusconi, configurerebbe un "aiuto di Stato". L'ennesima tappa di una vicenda che si trascina dagli anni Novanta, tra proteste di piazza e indagini per truffa...

A partire dagli anni Novanta, le multe erano state inflitte a migliaia di allevatori italiani che avevano prodotto più latte rispetto alle quote prefissate dall’Unione europea, con forti proteste degli imprenditori colpiti, appoggiati dalla Lega nord di Umberto Bossi. Da qui una serie di interventi governativi per ritardare o alleggerire i pagamenti dovuti all’Unione europea. Da qui l’intervento della Commissione.

Nel 2003 l’Ue aveva concesso all’Italia, in via eccezionale, di aiutare i produttori di latte “sostituendosi a questi nel pagamento degli importi da essi dovuti alla Comunità” per il periodo dal 1995/1996 al 2001/2002. La proroga del 2010 è al di fuori di queste eccezioni e, secondo la Commissione, si potrebbe configurare come un aiuto incompatibile con il mercato interno, perché falsa la concorrenza. La Commissione aveva chiesto già l’anno scorso di avere “complementi di informazione” su questa proroga, e in ottobre aveva aperto il fascicolo.

“Il costo della proroga – si legge nella lettera indirizzata all’Italia – è imputato su una dotazione globale di 5 milioni di euro destinata a fini diversi”. Inoltre, precisa la Commissione, le autorità italiane hanno reso noto che intendevano imputare l’equivalente sovvenzione della proroga di pagamento sull’aiuto ‘de minimis’, previsto per l’Italia, che permette di accordare fino ad un massimo di 7.500 euro per beneficiario, senza il preventivo via libera di Bruxelles. Anche su questo, la Commissione Ue solleva dubbi sulla possibilità che l’insieme degli aiuti ‘de minimis’ possano superare il tetto nazionale di 320,5 milioni di euro.

Negli ultimi anni, diverse indagini hanno svelato truffe e irregolarità nella gestione delle quote da parte di allevatori italiani 




A QUESTO PUNTO MI SORGE UNA DOMANDA: Ma sono stati relamente gli allevatori a lucrare e gestire in modo scorretto le quote latte o sono stati gli enti predisposti alla gestione delle quote e la politica corrotta a mettere in ginocchio gli allevatori, dichiarando all'Europa produzioni fasulle, assegnato quote a chi non ha mai nemmeno visto una vacca dal vivo?    







mercoledì 1 febbraio 2012

VITICOLTURA 2012: ANDAMENTO VENDEMMIA




La vendemmia 2012, visto l'andamento climatico di un'estate che ha portato alte temperature e pochissime piogge (mancano all'appello 255 mm di acqua da ottobre 2011 ad agosto 2012, rispetto all'annata precedente, mai cosi' in basso dal 1993), lascera' senz'altro un suo "timbro" del tutto particolare. In sostanza, le uve bianche gia' raccolte, che hanno sofferto pesantemente lo stress idrico e termico estivo, lasceranno sui vini una timbratura carica di aromi che ricordano la frutta tropicale matura. Le uve nere invece, ancora da vendemmiare e avvantaggiate dalle piogge di questi ultimi giorni, godranno un timbro orientato alla morbidezza con piu' tannici che alcolici.
 
Complessivamente si registra quest'anno una minore gradazione zuccherina e una diminuzione di acidita'.

Al tradizionale convegno - unico in Italia - sulle previsioni vendemmiali nel NordEst e nel resto d'Italia, svoltosi oggi a Legnaro (Pd) e promosso come sempre da Veneto Agricoltura, Regione Veneto e Ente CRA-Vit di Conegliano, emerge quindi questo nuovo modo di "leggere" la vendemmia.

"Il vigneto veneto rappresenta una vera e propria miniera d'oro a cielo aperto, ha detto in apertura Paolo Pizzolato, Amministratore Unico di Veneto Agricoltura; un tesoro di ben 75.400 ettari che nel 2011 ha prodotto 1,13 milioni di tonnellate di uva pari a 8,68 milioni di ettolitri di vino di qualita', di cui il 41,8% a Denominazione di origine e il 41,1% a Indicazione geografica. L'export, sempre nel 2011, e' stato di 1,33 miliardi di euro, posizionando la nostra Regione al primo posto in Italia con circa il 30% del valore complessivo delle esportazioni". "E comunque, piu' che il deficit idrico - ha sottolineato Diego Tommasi del CRA-vit di Conegliano - nella vendemmia 2012 ha inciso il deficit termico (le giuste temperature per le diverse fasi di maturazione dell'uva), e lo si vede dalle conseguenze evidenti anche sui vigneti irrigati, al punto da mettere in discussioni le tecniche colturali per le prossime stagioni".
 
 Ma se la qualita' delle uve e' dunque data dal "timbro" dell'annata, la quantita' stimata di prodotto raccolto continuera' ad essere legata ai numeri, che quest'anno parlano chiaro. A causa di un'estate particolarmente siccitosa, la vendemmia 2012 si annuncia, rispetto allo scorso anno, generalmente in calo (-12 / 15% le uve bianche e -8 / 10% le uve rosse) e in alcune aree addirittura in forte riduzione.
 
 L'analisi dei dati illustrati dai tecnici oggi a Legnaro evidenzia che nei vigneti non irrigati del Veneto, ma anche delle altre regioni del NordEst, il calo produttivo si fara' fortemente sentire come detto, con punte che rischiano di raggiungere anche il -50%. Con dei distinguo a seconda delle diverse aree di produzione. Nel padovano la riduzione dovrebbe essere del 30% per le uve nere e del 40% per quelle bianche; sui Colli Euganei, dove da fine maggio fino alla scorsa settimana non ha praticamente quasi mai piovuto, il calo potrebbe raggiungere anche il 50%.
 
Nel rodigino i vigneti irrigati potrebbero quest'anno rendere il 10% in meno rispetto allo scorso anno, ma quelli che non hanno potuto beneficiare dell'irrigazione assistita rischiano di arrivare al -30%. Nella Marca trevigiana, in particolare nell'areale del Prosecco DOCG, dove da meta' giugno a meta' agosto sono state registrate temperature medie di 31°, le varieta' precoci (Pinot e Chardonnay) hanno subito un calo cha varia dal 20 al 30%. Nel veneziano il calo produttivo e' invece stimato attorno al 20-25%, mentre nel vicentino del 10-15%. Nei vigneti irrigati del veronese la riduzione non dovrebbe raggiungere il 10% ma sara' anche del 15% in quelli che hanno subito un forte stress idrico e termico.

Per quanto riguarda la glera (Prosecco) si dovrebbe avere una produzione in Veneto nel 2012, rispetto al 2011, inferiore del 10% (-5% a Treviso); -16% il pinot grigio, -10% chardonnay, -10% garganega, -5% corvina e corvinona, invariata la raccolta di merlot.
 
Quasi ovunque nel Veneto le uve si presentano sane, con ottima gradazione zuccherina, buona acidita' e pigmentazione. Saranno determinanti le condizioni meteorologiche dei prossimi giorni, ma le analisi degli addetti ai lavori fanno ben sperare.

Anche in Friuli-Venezia Giulia e in Trentino-Alto Adige la vendemmia, sotto il profilo quantitativo, e' annunciata in calo. I viticoltori friulani "piangono" un calo che potra' raggiungere punte del 50% nei vigneti non irrigati e il 25-30% negli altri. Nelle province di Trento e Bolzano il calo stimato dovrebbe essere del 10%.


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