Agricoltura, Natura, Ambiente

lunedì 14 novembre 2011

UN FIUME DI DANNI...

Queste immagini sono relative all'Alluvine in Basilicata  Marzo 2011


 

da Agricoltura notizie. com del 9.11.2011
Sono arrivati da Confagricoltura Piemonte i primi dati sui gravi danni delle alluvioni avvenute gli scorsi giorni in varie regioni del nord Italia. Le esondazioni del Tanaro, del Po e dei loro affluenti stanno infatti danneggiando pesantemente i terreni agricoli, i canali irrigui, le prese d'acqua, le strade interpoderali, i seminativi e gli orti di numerose zone del Piemonte, soprattutto nel Canavese, nel Chivassese, nell'Astigiano ai confini con Alessandria, nel Vercellese, nell'alveo del fiume Orco, nelle valli Pellice e Chisone nel Pinerolese, nella zona di Ovada e Novi Ligure e lungo la Fondovalle vicino a Farigliano (Cuneo).
Ercole Zuccaro, direttore Confagricoltura Torino, racconta avvilito che "l'alluvione ha causato gravi danni anche per l'allagamento degli orti, che avevano ancora in produzione coltivazioni a pieno campo come cavoli, cavolfiori, insalate, cardi, sedani, spinaci, porri, rape, cicorie. Sono stati danneggiati anche i seminativi di orzo e grano, che dovranno essere in gran parte riseminati, tempo permettendo. Per non parlare dei vigneti e dei frutteti colpiti da frane e smottamenti".
Confagricoltura Piemonte aveva denunciato già la scorsa primavera la situazione di degrado dei fiumi piemontesi, evidenziando tutte le situazioni a rischio, ma il suo appello è rimasto inascoltato, e ora viene ricordato dopo che enormi danni sono stati irrimediabilmente provocati dal maltempo. "Rivolgiamo di nuovo un appello alle istituzioni - aggiunge Vittorio Viora, presidente Confagricoltura Torino - affinché venga varato un piano urgente per la manutenzione degli alvei dei fiumi e per la messa in sicurezza delle attività agricole e dei centri abitati. Solo la cura costante e puntuale del territorio potrà evitare tragedie e danni impossibili da rimediare a posteriori. Per quanto ci riguarda, siamo pronti a dare piena collaborazione".
Passando alla Liguria, la situazione è ancora peggiore. Nel genovese sono ancora isolate decine di aziende zootecniche, mentre in zona La Spezia sono numerosi gli oliveti e i vigneti distrutti o gravemente danneggiati. In Val di Vara l'intero tessuto agricolo è stato spazzato completamente via. Qui le prime stime parlano anche di cifre: Confagricoltura ha annunciato danni per 25 milioni di euro per il solo settore agricolo. La colpa dei disastri, a detta del comunicato dell'associazione, "è l'abbandono del territorio, una tendenza già evidenziata dai dati parziali del 6° Censimento generale dell'agricoltura, che parla di 5500 aziende agricole chiuse nella sola provincia di La Spezia dal 2000 al 2010, per un calo del -67% che equivale a tremila ettari di terreno abbandonati". Per evitare che tali situazioni si ripetano, conclude il comunicato, "occorre che agli agricoltori venga riconosciuto il ruolo di custodi del territorio, aiutando il loro ritorno alla terra attraverso politiche di agevolazione".
Oggi il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando incontrerà a Roma il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli e il capo della protezione civile Franco Gabrielli per fare il punto della situazione. "La Regione sta preparando un primo stanziamento di 33 milioni di euro, di cui 30 dall'Ue e 3 dai fondi regionali, per cominciare ad aiutare le imprese colpite - annuncia Burlando - ma abbiamo intenzione di chiedere al governo una cifra tra 500 milioni e un miliardo di euro".


Forse prevenire è meglio  che curare, anche perchè certe ferite non si possono rimarginare!

Novembre 2010 alluvione in Veneto

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